sabato 28 giugno 2014

Djej kedra toumiya ovvero pollo kedra con mandorle e ceci, ricetta tradizionale marocchina per "La via dei sapori"


Questa è senza dubbio la ricetta che ho amato di più della rubrica "La via dei sapori", ho seguito pedissequamente le indicazioni di "The food of Morocco" di Paula Wolfert da cui è tratta, rispettandone i tempi così come le tecniche utilizzate. E' un piatto che si gusta bene sia d'estate sia d'inverno e che, con qualche accorgimento nell'organizzazione del lavoro, potrete fare senza spendere un intero pomeriggio ai fornelli come ho fatto io. Preparate i ceci il giorno prima, ovvero due giorni prima se si considera la notte di riposo in modo da dovervi dedicare soltanto alla cottura del pollo. Il misto di spezie e soprattutto il profumo di zenzero e cannella vi inebrierà e vi farà leccare i baffi prima ancora di aver assaggiato! 
Tradizionalmente il Djej kedra toumiya, è un particolare stufato che viene cotto in una casseruola profonda piuttosto che in un tagine. Viene fatto con il burro marocchino, il cosidetto "smen" e una dose generosa di crema di cipolle, spezie, pepe e zafferano e poche gocce di succo di limone aggiunte alla fine. Ad ogni modo anche questa ricetta si presenta in diverse varianti regionali. A Fes, il pollo kedra viene preparato in modo semplice ovvero senza l'aggiunta di zenzero, paprika o cumino; a Rabat, Marrakesh e Tangeri questa interpretazione rigorosa di solito viene ignorata e si utilizzano le spezie citate. 
Ingredienti: (4 persone)
ceci secchi 100 g
mandorle intere pelate 150 g
1 pollo da 1kg - 1,6 kg circa (io ho usato 3 coscette di pollo intere)
2 cucchiai di acqua calda e zafferano (la punta di un cucchiaino da tè)
sale (1 cucchiaino e mezzo)
pepe bianco 1 cucchiaino
zenzero in polvere 1/2 cucchiaino
1 stecca di cannella di Ceylon
curcuma 1/4 di cucchiaino
0udi o smen 2 cucchiai da tavola (sostituito con due cucchiai di olio evo)
1 cipolla bianca molto grande o due normali: una parte grattugiata, l'altra tagliata a fettine sottili
brodo di pollo 1 litro
prezzemolo tritato 15 g
il succo di un limone (omesso)
Preparazione:
  • Il giorno prima, immergete i ceci in acqua per coprire generosamente. Il giorno successivo, scolate i ceci e la buccia* 
  • Coprite le mandorle con acqua fredda in una pentola e fate cuocere con il coperchio per almeno 2 ore o fino a che le mandorle saranno morbide. Vi consiglio di versare abbondante acqua per evitare che a un certo punto dovesse finire. E' importante che le mandorle siano ben cotte ovvero molto morbide quando le aggiungerete al pollo!
  • Sciacquate il pollo e asciugatelo e rimuovete il grasso in eccesso. 
  • Prendete una pentola capiente, mettetevi il pollo, unite metà dell'acqua con i pistilli di zafferano, un buon pizzico di sale (io ne ho messo un cucchiaino e mezzo) , le spezie, smen sostituito con olio d'oliva, la cipolla grattugiata**. Cuocete a fuoco basso per 2-3 minuti. Aggiungere il brodo e portare ad ebollizione. Aggiungere i ceci pelati* e un po' di brodo perchè il pollo deve cuocere interamente sommerso di brodo, poi abbassate la fiamma, coprite e fate sobbollire per 30 minuti.
  • Aggiungete la cipolla affettata e il prezzemolo finemente tritato. Continuate la cottura per 30 minuti o fino a quando il pollo sarà molto tenero (considerate che la carne deve quasi staccarsi dall'osso). Io ho cotto il pollo per un'ora abbondante. 
  • Trasferire il pollo su un piatto da portata. Portate rapidamente il condimento a ebollizione e fate ridurre la salsa nella casseruola fino a che diventerà un sugo ben denso.
  • Scolate le mandorle e aggiungetele alla salsa insieme alla rimanente acqua con zafferano. Cuocete per 1-2 minuti. Aggiustate il condimento, aggiungendo succo di limone (io l'ho omesso)  versate un cucchiaio di salsa sul pollo e servite.
Note:

*Come si preparano i ceci? E perchè pelarli? 

I ceci vanno pelati perchè cucinano più rapidamente e si digeriscono più facilmente.
Ecco come fare per rimuovere la buccia: Ammollate i ceci secchi durante la notte in acqua fredda, quindi scolateli, adagiateli in un unico strato su un canovaccio pulito e coprire con un altro telo. Prendete il mattarello r rotolatelo avanti e indietro sui ceci (con fermezza ma con non troppa forza) per almeno 10 volte o fino a quando andranno via quasi tutte le bucce.
Portate una pentola di acqua a ebollizione, gettare i ceci e fate bollire per almeno 10 minuti. Togliete la pentola dal fuoco e lasciate agire per qualche minuto. Le restanti bucce saliranno in superficie, rimuovete le restanti a mano. Continuare la cottura dei ceci come descritto sopra. Io vi consiglio, dopo averli sbucciati di rimetterli in pentola e farli cuocere per circa 30 minuti o fino a che saranno un tantino morbidi per poi far proseguire la cottura con il pollo. 
**E la cipolla grattugiata?
Proprio così, i cuochi marocchini sono soliti grattugiare le cipolle (rosse) per rendere più cremosa una salsa da tagine oppure semplicemente per farcire delle verdure. L'idea è geniale e penso che la sfrutterò in tante preparazioni
E' facile grattugiare la cipolla, occorre tagliare per lungo la cipolla e sfregarla contro una grattugia. Per ridurne l'effetto pungente, la si può sciacquare e poi asciugare. Viceversa, si può usare un frullatore, facendo attenzione a non frullarla totalmente. 

Laviadeisapori-giugno-


mercoledì 25 giugno 2014

Haroset - Moroccan truffles with dates, almonds and apples - vegan recipe with the natural fruit sugar - Tartufi marocchini con datteri, mandorle e mele - ricetta vegana, senza glutine e senza zuccheri aggiunti


Il mese dedicato al Marocco sta per terminare e tra un impegno e un altro sto cercando di preparare alcuni dei piatti tipici di questa cucina, mi spiace soltanto che il tempo sia sempre insufficiente e, assodato che il tajine non arriverà se non a luglio, mi concentrerò prevalentemente sui dolci. 
Oggi vi presento dei tartufini a base di mandorle e datteri, purtroppo non ho potuto trovare datteri freschi, morbidi e cremosi come quelli che ho assaggiato in Tunisia e in Siria e ho ripiegato su quelli confezionati che, seppur provenendo dalla Tunisia, si presentano più secchi. 
La ricetta in questione è tratta dallo splendido volume "The food of Morocco" di Paula Wolfert (qui il suo sito!) esperta conoscitrice della cucina dei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente nonchè vincitrice di numerosi premi e ideatrice della pagina facebook Moroccan Cooking amministrata da lei stessa nonchè - tra le altre - da Christine Amina Benlafquih a cui ho fatto riferimento per la ricetta dei ghoriba al miele e dalla mia blogger-amica Nada che ha regalato alla rubrica "La via dei Sapori" numerose ricette autentiche, ben scritte e documentate. 
Tornando alla ricetta, essa fa parte della cucina sefardita e arriva proprio dagli ebrei di Toledo, in seguito se ne ha traccia a Tetouan la quale offrì rifugio agli ebrei in fuga dalla Spagna e infine è giunta a Parigi dove viene preparata tuttora. L'elemento predominante di questi piccoli tartufini sono i datteri, fatti a pezzettini e frullati assieme alle mandorle e alle mele. Non  contengono zuccheri aggiunti perchè sono naturalmente dolcissimi, grazie allo zucchero contenuto nei datteri e nella mela e alla naturale dolcezza delle mandorle. Vi invito a provarli e a farli assaggiare ai vostri amici, perfetti per un dolcetto estivo e serviti con una bevanda fresca. 
Ingredienti: (per 40 truffles) 
450 g di mandorle pelate 
450 g di datteri snocciolati 
2 mele sbucciate, denocciolate e tagliate a quartini 
1 cucchiaino da tè di cannella in polvere (+ quella necessario per spolverare)
cacao amaro per spolverare (il cacao non è presente nella ricetta di Paula!)
1/4 cucchiaino di zenzero 
Preparazione:

  • Il giorno prima: mettete le mandorle in un frullatore e aggiungetevi i datteri, le mele e un cucchiaino di cannella in polvere e continuate fino a che le mele saranno in pezzettini. Coprite con la pellicola trasparente e mettete in frigo.
  • Trascorso il tempo di riposo, date forma all'impasto realizzando delle palline grandi quanto una biglia e rotolatele nella cannella oppure nel cacao amaro. Io le ho provate sia con la cannella, come suggerisce Paula Wolfert sia con il cacao amaro e personalmente ho apprezzato di più i tartufini al cacao che ne esalta maggiormente il gusto.
  • Conservate in frigo e per esperienza, considerate che più giorni passano, più buoni diventeranno. 

Note:

  • Ho dimezzato le dosi della ricetta ottenendo circa 20 tartufini.











Marocco - sapore di giugno

sabato 14 giugno 2014

Ghoriba Dyal 'Asal - Ghoriba al miele (ricetta con olio d'oliva) per "La via dei Sapori" di Giugno





Carissimi,
ecco una prima ricetta per "La via dei sapori", dei biscottini che avevo già provato  in un'altra versione qualche anno fa e che ritrovo, grazie alla rubrica, in questa ricetta totalmente diversa per gusto e consistenza.
L'autrice della ricetta che vi propongo oggi, descrive i ghoriba come una sorta di piccole madelaine ed effettivamente le ricordano molto. Adatti ad accompagnare il tè o perfetti per essere bagnati in un'altra bevanda calda come il latte, il tè o il caffè. 
Ingredienti:
2 uova intere
1 albume
70 g di zucchero
80 ml di olio extra vergine di oliva (oppure la stessa quantità di burro)
3 cucchiai da tavola di miele ammorbidito (ma non bollente)
1/2 bacca di vaniglia
330 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 pizzico di sale
zeste di 2 limoni grattugiate
1 albume leggermente sbattuto per lucidare i biscotti
Preparazione:
  • Prendete una ciotola e sbattete le 2 uova e l'albume con lo zucchero fino a ottenere un composto denso.
  • Aggiungete l'olio, i semi di mezza bacca di vaniglia e il miele morbido e lavorate con lo sbattitore.
  • Prendete un'altra ciotola e mescolate la farina, il lievito, il pizzico di sale e le zeste dei due limoni.
  • Mescolate gli ingredienti contenuti nelle due ciotole, ovvero i solidi con quelli liquidi. 
  • La ricetta originale prevedeva di formare le palline con le mani ma dato che l'impasto era poco lavorabile, ho preferito usare la sac a poche. Formate delle palline piccole e riponetele su carta da forno distanziandole di qualche centimetro l'una dall'altra.
  • Spennellate la superficie dei biscotti con il tuorlo leggermente sbattuto e infornate in forno preriscaldato a 180 gradi (io modalità ventilata) facendo cuocere fin quando assumeranno un colore ben dorato ovvero per 12-15 minuti. 
  • Fate raffreddare e conservate in un contenitore di plastica a chiusura ermetica e si manterranno morbidi per almeno una settimana.
Marocco

martedì 10 giugno 2014

Hummus (naturalmente senza latticini)

Carissimi,
il viaggio nelle cucine del mondo questo mese ci porta in Marocco e, prima di iniziare con le ricette marocchine, inserisco un piccolo intermezzo siriano!
Una crema, l'hummus, preparata qualche tempo fa che non ha certo bisogno di presentazioni.
L'hummus è una di quelle cose che porterò sempre dentro di me come il ricordo di un periodo prezioso della mia vita. La parola Hummus mi riporta subito a Damasco, a casa di Umm Michel  e sa delle amicizie nate lì, ma sa soprattutto della mia omonima Serena - ribattezzata Serena kbire (Serena la grande, perchè più grande di me ma soprattutto più alta di me!) dai bambini - che ne era tremendamente ingorda!
Hummus è il chiosco vicino casa nostra. Ad angolo della Ja'far street c'era (sarà ancora lì?) infatti un chiosco che lo vendeva a peso ogni sera nei sacchetti di nylon. Hummus è la quiete delle tiepide sere di primavera e i sacchi opachi di aysh (pane arabo) con cui lo accompagnavamo.
E sigarette e risate con i coinquilini di quella grande casa che ospitava 4 persone al primo piano e 9 al pian terreno. L'ho mangiato anche in Egitto ma non l'ho mai trovato buono come quello di Damasco. Hummus per me è essenzialmente sinonimo di convivialità e dei primi mesi di convivenza damascena, un popolo che mi ha lasciato dentro tutta la sua immensa bontà, una città che ricordo con emozione frammista a un profondo dolore quando penso alle persone che ho lasciato, alle sorti che ha avuto e al dolore che sta affrontando. Mi chiedo perchè e non passa giorno senza pensarci. Nei ristoranti siriani tra i quali cito il famoso Bayt Jabri, turistico ma bello (l'edificio risale al al XVIII sec.) Bait Sitti, Neutron che si trovava proprio davanti casa nostra, Al khawali l'hummus era un piatto immancabile tra le tante mezzeh (gli antipastini mediorientali) che tanto piacevano a noi studenti. 


Ingredienti: (per 8-20 persone)
250 g di ceci
250 g di tahina o pasta di sesamo
100 ml di acqua fredda
4 spicchi di aglio
4 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio e mezzo di sale
Preparazione
  1. Lavate i ceci, prendete una ciotola grande e copriteli con acqua fredda lasciandoli riposare tutta la notte.
  2. Il giorno dopo, scolateli  e metteteli in una pentola facendoli cuocere a fuoco alto con un cucchiaino di bicarbonato di sodio, mescolando continuamente per 3 minuti. E' importante continuare a mescolare altrimenti i ceci si attaccheranno alla pentola.
  3. Aggiungete 1 litro e mezzo d'acqua e portate a ebollizione. Fate cuocere per circa 40 minuti e spegnete il gas quando i ceci saranno teneri.
  4. Scolate i ceci e metteteli in un frullatore  lavorando a massima velocità fino a ottenere una pasta liscia, a questo punto mentre il frullatore è in azione, aggiungete la tahina, il succo di limone, l'aglio ben schiacciato e il sale. 
  5. Infine aggiungete l'acqua ghiacciata e continuate a frullare (per circa 5 minuti) fino a che avrete ottenuto una pasta cremosa e liscia.
  6. Trasferite l'hummus in una ciotola, coprite con la pellicola da cucina e conservate in frigo.
  7. Al momento di servire, aggiungete dell'olio d'oliva, prezzemolo e frutta secca, come i pinoli.
  8. Tirate fuori dal frigo 30 minuti prima di servire.
  9. Conservate in frigo e consumate entro 3 giorni.
Note;
  • L'hummus si mangia spalmato sul pane arabo, il classico pane piatto e leggermente sfogliato, potete gustarlo anche su crackers non salati o sulle piadine passandole alla piastra per pochi minuti. In medio Oriente fa parte della ricca colazione tradizionale ma lo si trova anche di pomeriggio e fa parte delle mezzeh, i famosi e ricchi antipastini mediorientali.
  • E' un piatto presente nei ristoranti di tutto il medioriente ma secondo me il migliore è quello siriano e libanese, 
  • Infine, vi raccomando di non usate i ceci precotti in scatola!!! 

domenica 8 giugno 2014

Crostata di fragole e crema pasticcera senza latticini

Carissimi,
oggi vi offro una fetta di questa crostata che è stata letteralmente divorata dalla mia famiglia. E' semplicissima e credo che sia piaciuta tanto anche per questo. 
Con le dosi indicate, vi avanzerà senza dubbio un pò di frolla e un pò di crema che potete impiegare realizzando delle crostatine, come ho fatto io! 
Ho usato lo stampo rettangolare da 22 cm, già usato in quest'altra crostata.


Ingredienti:
Per la frolla
400 g di farina 00
200 g di zucchero semolato
200 g di margarina 100% vegetale
2 tuorli e 1 uovo intero codice 0
4 g di lievito
1 pizzico di sale
semi di vaniglia qb
100 g di zucchero
2 tuorli
250 g di latte riso
250 g di panna (non montata)100% vegetale (soia professional crem)
50 g di amido di grano o mais
la buccia di 1 limone non cerato
il succo di 1/2 limone
2 cucchiaini di limoncello (facoltativo)
Preparazione:
Per prima cosa impastate la frolla. 
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e  mescolateli con una forchetta cercando di amalgamare il composto.
Impastate dunque a mani nude fino a formare una palla ben soda. 
Avvolgete nella pellicola trasparente e fate riposare in frigo per un paio d'ore o in freezer per 30 minuti.
Terminato il tempo di riposo, infarinate il piano di lavoro e stendete la frolla. Per evitare di dover infarinare continuamente il mattarello, potete usare un foglio di carta da forno che adagerete sulla palla di frolla, così il mattarello scorrerà liscio e senza incollarsi alla frolla.
Stendete la frolla molto sottile sulla teglia, mettetevi un foglio di carta da forno e riempitela con i fagioli o altri legumi. 
Infornate in forno preriscaldato a 180 gradi modalità ventilata e fate cuocere per circa 30 minuti.
Sfornate e fate raffreddare senza sformarla. 
Nel frattempo preparate la crema:
Prendete una pentola e versatevi due tuorli che monterete (con uno sbattitore) con lo zucchero fino a ottenere una crema gialla densa, ovvero per circa 5 minuti.


Aggiungete dunque l'amido e la panna, lavorate con le fruste elettriche e accendete il gas a fuoco lento continuando a mescolare. Aggiungete il latte a filo, le scorze di limone, il succo di 1/2 limone spremuto e filtrato e mescolate fino a che la crema non si sarà addensata. A fine cottura aggiungete 2 cucchiaini di lemoncello e mescolate.Lavorate per un paio di secondi con le fruste elettriche, versate in una ciotola e lasciate raffreddare a temperatura ambiente coprendola con la pellicola trasparente.Fate rassodare in frigo per un paio d'ore e non dimenticate di togliere le scorzette prima di consumarla. 


Assemblate e decorate:
Quando sia la crema e sia la frolla saranno fredde, componete la crostata.
Con la sac a poche versate la crema e livellate con una paletta. 
Aggiungete le fragole e spolverate con dello zucchero semolato.
Mettete in frigo e servite dopo un paio di ore.

Per trasportarla, ho usato il comodissimo vassoio dorato poloplast 





Oggi il mio pensiero va a  Valentina che compie gli anni e che io immagino tutta indaffarata a spignattare per i suoi ospiti! Questa crostata è tutta tua!!!

giovedì 5 giugno 2014

Vegan Ice Cream: gelato cremoso banane e cioccolato con cannella e mandorle (senza gelatiera)


Carissimi,

qui è arrivata l'estate e adesso più che mai servono ricette rapide e buone. 
Ecco la mia proposta: il gelato vegano più veloce del mondo! Basterà mettere le banane tagliate a rondelline in freezer e farle refrigerare per 24 ore e poi sarà pronto in poche mosse! Sembra una contraddizione ma in realtà non vi impegnerà per più di 10 minuti! Scoprite perchè .. 
Ingredienti:
2 banane molto mature
3 cucchiaini da caffè di Nesquik
cioccolato fondente grattugiato
cioccolato fondente a pezzettini oppure gocce di cioccolato
cannella fresca
stecche di cannella
mandorle a lamelle
vaschette multiuso Dot: 2 porzioni, 3 porzioni Chef Artù






Preparazione:

Tagliate due banane a rondelle e mettetele in freezer per 24 ore
Trascorso il tempo di riposo, tiratele fuori dal freezer, attendete circa 5 minuti e frullatele con il minipimer fino a ottenere una crema molto densa.
Aggiungete il nesquik - io ne ho usato soltanto 3 cucchiaini ma potete aggiungerne dell'altro se lo gradite, assaggiate e regolatevi in base al vostro gusto! - e grattugiatevi sopra una manciata abbondante di cioccolato fondente, mescolate aiutandovi con un cucchiaio oppure con il minipimer. 
Se lo gradite aggiungete della cioccolata fondente a pezzetti
Aggiungete una spolverata abbondante di cannella in polvere, mandorle a lamelle e rimettete in freezer per una decina di minuti. 
Servite e buon appetito!





Con questa ricetta partecipo alla terza manche del contest indetto da Chef Artù. Se volete seguire la competizione o, perchè no, unirvi al gruppo di Chef Artù per concorrere a diventare le prossime Orserchef, non perdete di vista la pagina facebook di Chef Artù.



mercoledì 4 giugno 2014

La via dei Sapori - Marocco, il sapore di giugno - Ya habibi yalla!



Salve a tutti, oggi come ogni primo mercoledì di maggio, io e Arianna siamo pronte per annunciarvi il tema del mese!
Abbiamo iniziato il viaggio in due e il mese scorso altre amiche si sono unite a noi e ci hanno parlato della loro Spagna.  
I vostri racconti - fatti di pensieri profondi e di curiosi aneddoti -  sono riusciti a farmi sorridere ed a emozionarmi,  mi hanno riportata indietro di tanti anni ed oggi sono pronta a ripartire! Zaino in spalla, dizionario di arabo in mano e .. yalla, kull ma3bad: si parte!  Con gioia vi annuncio che il Sapore del mese di giugno sarà proprio il MAROCCO, così per continuità territoriale con la Spagna, con pentole e arnesi da cucina nello zaino, attraversiamo virtualmente lo stretto di Gibilterra proprio come ho sempre sognato e iniziamo il viaggio virtuale in Marocco! Credo che il mio sogno sia quasi realizzato, adesso spetta a voi prendere posto sul pulmino e raccontarci il vostro viaggio, vissuto o immaginato attraverso la cucina magrebina.
Non ci sono regole particolari ma ecco un piccolo vademecum:
  • Postate una ricetta - dolce o salata (vanno bene anche un pane tradizionale, una bevanda, un piatto unico etc) - appartenente alla cucina della tradizione magrebina entro il 30 giugno inserendo il nostro banner aggiornato al mese in corso e il link al mio blog e a quello di Arianna con una dicitura simile a questa: 
    Questa ricetta partecipa alla rubrica "La via dei Sapori" ideata da Serena e Arianna.
  • Lasciate un commento in calce a questo post e a quello di Arianna 
  • Preciso che a prescindere dal tema del mio blog, si accettano anche ricette "latticinose" quindi ciascuna blogger sarà libera di postare una ricetta con gli ingredienti che vorrà!
  • Prelevate pure il set di accompagnamento che trovate poco più giù: stampatelo, ritagliatelo e aggiungetelo alla presentazione del piatto.
  • Avete aneddoti o racconti legati al piatto?! Condivideteli! 
  • Ovviamente potete partecipare anche con ricette già presenti nel vostro archivio, ma ci piacerebbe che le ripubblicaste con il banner e i link.
  • Potete partecipare con quante ricette volete. 
  • Last but not least: fate ricerca e divertitevi!! 
Qui trovate il set da scaricate creato per noi ancora una volta da Arianna! Se vi fa piacere potete utilizzarlo per presentare il vostro piatto.

Prima di lasciarvi, vi mostro la sorpresa che vi avevo anticipato qui: si tratta di un piccolo pdf che raccoglie le ricette dei nostri viaggi spagnoli!

Spero vi piaccia, ovviamente potete scaricarlo, conservarlo oppure inserirlo nei vostri blog! Bene, credo di aver detto tutto, non mi resta che augurarvi buona giornata e scappare al lavoro!






lunedì 2 giugno 2014

Crema pasticcera corposa (con due uova e senza latticini)

Carissimi,
quando ci si appassiona a qualcosa non ci si ferma mai e infatti sono sempre alla ricerca della ricetta perfetta!
Per questa ragione non faccio mai la stessa ricetta più di due volte, a volte stravolgo tutto, altre pur mantenendo le dosi intatte, cambio l'aroma o qualche altro dettaglio
E questo è il caso delle creme. Ne ho provate tantissime e continuo a sperimentarne altre.
Spesso mi chiedono quale sia la differenza tra una crema fatta con il latte vaccino e una crema realizzata con latte vegetale. Credo che la differenza stia nella consistenza. Pensavo che la consistenza dipendesse dal numero di uova impiegate ma non è solo una ragione di uova, aggiungere un uovo in più può aiutare ma non è sufficiente. La maggior parte delle buone creme pasticcere è a base di latte intero, proprio perchè oltre a offrire un sapore migliore, aiuta a realizzare una crema molto densa. 
Ieri mi sono detta che avrei provato a usare la panna di soia liquida e il latte di riso, ovvero piuttosto che usare 1/2 litro di latte di riso, ho usato 250 ml di latte di riso e 250 ml di panna professional crem. 
Il risultato potete vederlo da voi. Qui invece trovate una crostata con le fragole dove ho usato questa crema. 

Ingredienti: dose da 1/2 litro
100 g di zucchero
2 tuorli
250 g di latte riso
250 g di panna (non montata)100% vegetale (soia professional crem)
50 g di amido di grano o mais
la buccia di 1 limone non cerato
il succo di 1/2 limone
2 cucchiaini di limoncello Amaretto di Saronno
contenitore fingerfood mini dessert Kubo Poloplast
Preparazione:
Prendete una pentola e versatevi due tuorli che monterete (con uno sbattitore) con lo zucchero fino a ottenere una crema gialla densa, ovvero per circa 5 minuti.
Aggiungete dunque l'amido e la panna, lavorate con le fruste elettriche e accendete il gas a fuoco lento continuando a mescolare. Aggiungete il latte a filo, le scorze di limone, il succo di 1/2 limone spremuto e filtrato e mescolate fino a che la crema non si sarà addensata. A fine cottura aggiungete 2 cucchiaini di lemoncello  amaretto di Saronno e mescolate.
Lavorate per un paio di secondi con le fruste elettriche, versate in una ciotola e lasciate raffreddare a temperatura ambiente coprendola con la pellicola trasparente.
Fate rassodare ulteriormente in frigo per un paio d'ore e non dimenticate di togliere le scorzette prima di consumarla. 

domenica 1 giugno 2014

- La via dei sapori - Adios España - e qualche ricordo ..

Il mese dedicato alla Spagna è appena terminato e prima di annunciare la nuova nazione, desidero condividere con voi alcuni pensieri che mi legano alla Spagna, sperando di non essere troppo prolissa.
Nel periodo post lauream, mi sono ritrovata, come capita a tanti, con tantissimo tempo a disposizione e così ho pensato di impiegarlo imparando lo spagnolo e non immaginate quanto sia stato divertente! Avevo acquistato on line i corsi Pimsleur di lingua spagnola, corsi che, diversamente da quelli tradizionali, basano l'apprendimento linguistico interamente sull'ascolto e la sera facevo pratica su skype chiacchierando in spagnolo piuttosto che in inglese con il mio amico Manuel, in realtà facevo un mix nel senso che usavo le espressioni che imparavo e provavo a contestualizzarle in frasi più lunghe e complesse! Oltre che essere divertente era molto stimolante e davvero costruttivo perchè il fattore della motivazione era fortissimo.
Ragioni linguistiche a parte, ho visitato Madrid e il suo interland ma avevo 18 anni e, oltre alla sangria e al flamenco ho ricordi molto frammentari e infatti mi piacerebbe rivedere tutto da adulta! Cosa ben diversa è stata Barcelona, visitata con mia sorella nel 2009 e in modo assolutamente consapevole, ma la parte della Spagna che desidero visitare, è proprio il sud. Il piano che avevo ideato qualche anno fa era il seguente: visitare l'Andalusia e fare un tour del Marocco passando attraverso lo stretto di Gibilterra, ovviamente fino a 5 anni fa era tutto diverso e pensavo di fare questo viaggio con zaino in spalla e dizionario di arabo in mano. Non dico che adesso non sia più possibile ma sicuramente non avrei soltanto uno zaino ma la familiare con il cofano pieno zeppo !!! 
Dopo questa lunga premessa fatta di pensieri liberi e prima di passare ad altro vi lascio questo link che spero vi strapperà il sorriso proprio come ha fatto con me! Eccoci dunque a qualche considerazione sulla cucina spagnola, dove il pesce occupa un posto molto importante e, con esso, per via delle commistioni arabe ed ebraiche, anche il riso e le melanzane, lo zafferano e le mandorle così come le pesche e le albicocche, lo zucchero di canna e il miele.  A proposito dei condimenti utilizzati nelle pietanze, ho scoperto che nella zona mediterranea predomina l'olio extravergine di oliva che viene rimpiazzato con lo strutto nelle aree del centro e del nord.
Cari lettori, questo è quanto, ringrazio di cuore tutti voi che vi siete fermati a leggere e le blogger che hanno preso parte al viaggio in Spagna, preparando una ricetta a tema e condividendo racconti e piccoli aneddoti esilaranti.
Seguono le ricette pervenute
  1. Tortitas de platanos
  2. Torta de Santiago
  3. Flamenqin Casero de jamon y queso
  4. La tortilla di Castiglia
  5. Gazpacho Andaluz
  6. Paella Valenciana
  7. Berenjenas rellenas
  8. Mini-churros
  9. Paella valenciana de pollo y cerdo
  10. Sangria, receta autentica y tradicional 
  11. Mejillones rellenos
Trovate l'album con le foto e i rimandi ai rispettivi blog qui

Grazie ancora a tutti voi!! Ci ritroviamo qui e da Arianna mercoledì mattina per scoprire il sapore che ospiteremo a Giugno!!
Non mancate, ci sarà una piccolissima sorpresa per voi!